Mostra personale di pittura di Giuliano Censini – Arte d’arredo ad Arezzo
Mostra personale di pittura dal 2 Luglio al 31 Ottobre nello Store Berneschi di Arezzo
Biografia di Giuliano Censini
Diplomato all’Istituto d’Arte “Piero della Francesca” di Arezzo, Giuliano Censini frequenta i corsi della facoltà di Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. Consegue varie abilitazioni all’insegnamento per diverse discipline artistiche e storia dell’arte.
Dal 1973 al 2010 è stato docente di “Design e Progettazione dell’oreficeria” presso gli Istituti d’Arte di Arezzo, Macerata, Pistoia e, ininterrottamente per oltre trent’anni presso l’Istituto d’Arte “Piero della Francesca” di Arezzo.
Ha realizzato, sia in ambito pittorico che scultoreo, varie opere pubbliche nonché specifici manufatti in materiale prezioso, collocati in precisi contesti civili e religiosi. Ha partecipato a svariati concorsi di pittura sia a livello nazionale che internazionale, conseguendo prestigiosi consensi e significativi riconoscimenti, quali la medaglia del Pontificato di S.S. Giovanni Paolo II, del Presidente della Camera dei Deputati e del Presidente del Senato della Repubblica, la targa della Regione Toscana di Enti e Amministrazioni Pubbliche.
Nel 2013 a Cefalonia (Grecia) è coordinatore della mostra “Italian Artists for Kefalonia” dove un gruppo di artisti italiani interpretano con le loro opere i 70 anni dell’eccidio.
Ha dipinto negli anni 1974, ’75, ’77, ’78, ’82, ’95, 2006 i drappelloni del Palio dei Somari di Torrita di Siena e, negli anni 1989, ’90, ’93, ’94, ’99 ha firmato i drappelloni del Bravio delle Botti di Montepulciano, oltre al Bravio Straordinario del 1993 dedicato a Telethon.
Negli anni 1999 e 2012 vince il concorso per la realizzazione della Lancia d’Oro per la Giostra del Saracino di Arezzo.
Nel 1993 progetta e realizza il calice in oro e lapislazzuli e della pisside in argento per S.S. Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita pastorale ad Arezzo.
Nel 2002 realizza per il parco San Domenico di Torrita di Siena il monumento in travertino e cristallo “Inno alla vita”.
Negli anni 2006/2009 realizza per la chiesa Nostra Signora del Rosario di Torrita di Siena il grande ciclo pittorico “I misteri del rosario”.
Recensione di Marco Botti
Con piacere condividiamo la recensione di Marco Botti, giornalista culturale, addetto stampa e curatore di mostre ed eventi in tutta Italia.
Fuoco, acqua, aria e terra. Non ci sono cosmogonie o antiche dottrine per spiegare l’origine dell’universo, a Occidente e Oriente, che non siano state caratterizzate dai quattro elementi, dai cui equilibrio dipenderebbe il cosmo, inteso come sistema ordinato e armonico.
La teoria dei quattro elementi può essere una chiave anche per aprire quell’affascinante scrigno che raccoglie l’arte di Giuliano Censini. L’energia del fuoco, l’acqua come fonte di esistenza, l’incorporeità dell’aria, la terra come materiale primordiale che accoglie la vita. Passione, emozione, immaginazione, moderazione. Alzi la mano chi, di fronte a un’opera dell’artista toscano, non abbia trovato tutto questo o una combinazione di alcuni elementi e delle loro rispettive peculiarità.
“Percorsi”, il nuovo progetto espositivo con cui Censini presenta la produzione dell’ultimo lustro, è l’occasione per comprare questi concetti.
Gli ultimi anni, per l’autore torritese, sono stati importanti per fare bilanci e indagare le proprie radici. Sono stati, però, anche anni che hanno sconvolto la vita di tutti. Una pandemia ha infatti seminato dolore e paura, dando inizio a un lungo tempo sospeso, inaspettato, durante il quale l’artista ha riflettuto profondamente sul senso della vita senza venire meno alla sua ricerca artistica e umana.
Da tutto questo nascono le opere che dialogano con lo spazio espositivo dell’ex oratorio dei Ss. Lorentino e Pergentino, a pochi passi dalle vecchie sede dell’Istituto d’Arte di Arezzo che vide Censini studente muovere i suoi primi passi e formarsi. Una mostra personale che diventa così anche il modo per gettare un ponte tra passato e presente.
I colori tipici del linguaggio “censiniano” ci sono tutti. La passionalità e la forza ardente dei rossi, la spiritualità dell’azzurro, il bianco come voglia di ripartenza, equilibrio e purezza, i marroni di Madre Terra e infine l’oro, da sempre culla alchemica delle composizioni dell’artista, attorno al quale convogliano la materia e le cromie.
Osservando ancora le opere di Censini, noteremo una parte superiore più scura, che degrada dimitizi man mano che si scende. In quel buio è archiviata la “scatola nera” dove sono conservate le memorie e le visioni che si confrontano sia con l’attualità transitoria, fragile e in evoluzione, sia con un futuro ancora da svelare. Il nero quindi non ha un’accezione negativa, perché simboleggia il passato custodito e il punto di partenza per aprirsi alla rinascita e alle novità.
Le opere pittoriche dei vari formati sono tutte eseguite con tecnica mista. L’artista sperimenta combinando e inserendo materiali diversi, con l’obiettivo di fissare indelebilmente sulla tela o sulla tavola le suggestioni suggerite da un mondo perduto e poi ritrovato. Attraverso rigorose composizioni e complesse campiture cromatiche, egli interpreta in maniera distintiva il cielo, il mare e la campagna.
Pare di vederli, attraverso l’inconfondibile linguaggio astratto, i poderi collinari della Val di Chiana e della Val d’Orcia, luoghi che Censini respira da sempre ma che negli ultimi anni riesce a magnificare come mai aveva fatto prima. I solchi dei campi diventano graffiti, la luce e le atmosfere che scandiscono le stagioni e i vari momenti della giornata vengono resi magistralmente grazie a stratificazioni materiche e di colore. L’autore cattura i segni di una terra miracolosaamente plasmata dalla natura e dal sudore dell’uomo, restituendoli all’osservatore nella loro essenza più ancestrale.
I “Percorsi” di arte e vita di Giuliano Censini fluiscono e si completano con due totem che accolgono alcuni bronzetti realizzati con la tecnica della microfusione a cera persa. Il filo conduttore è l’incontro/scontro tra le varie età della vita che diventa dialogo. Nel segno della speranza si chiude così la mostra di un artista che, ancora una volta, riesce con rara sensibilità a raccontarci un mondo in cui c’è ancora spazio per la poesia e il piacere di contemplare in silenzio, con profondità e commozione, quello che ci circonda.
Marco Botti
Le opere di Giuliano Censini saranno esposte nei bellissimi ambienti Garofoli, camera, cucina, living e negli ambienti BG Legno con finestre e scorrevoli in legno e legno alluminio, offrendo un’esperienza visiva e sensoriale unica!
Giovedì 31 Ottobre, dalle 16:00, si terrà il Finissage della mostra personale di Giuliano Censini.
Ti aspettiamo!
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